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Il posto, Il mio biglieto da visita, di Mons. Alessandro Pronzato

Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io (Gv 14, 2-3).

Il discorso dei posti è un discorso che intriga parecchio. Perfino in campo ecclesiale, certi posti si raggiungono se hai le conoscenze giuste, puoi contare su raccomandazioni di gente influente, appartieni a quel clan o a quella combriccola, hai in tasca quella tessera, frequenti quell’anticamera, quel salotto o quella sacrestia.

Fortuna che il posto “lassù” – quello che più conta – è già preparato. Senza bisogno di raccomandazioni, dispute, tessere di riconoscimento. Non è questione di intrighi, colpi di manto, manovre sotterranee.

Inutile sgomitare, competere, stare in ansia, brigare, assicurare servizi (calpestando, magari, la propria dignità).

I martiri della giustizia Italia

I giorni di Giuda coincidono con i tempi dei martiri per la GIUSTIZIA: G. Ambrosoli,R. Livatino, G. Falcone, F. Morvillo, P. Borsellino, M. de Mauro, P. Impastato

L’alto cosa sarebbe allora?
Una destra pulita, una sinistra pulita, un centro pulito, in virtù di uno sforzo di elevazione e di purificazione personale che non ha nulla a vedere con la tessera.
Come ieri per la salvezza non contava il circonciso né l’incirconciso, così oggi non conta l’uomo di destra né l’uomo di sinistra, ma solo la nuova creatura: la quale lentamente e faticosamente sale una strada segnata dalle impronte di Colui, che arri­vato in alto, si è lasciato inchiodare sulla Croce a braccia spalancate per dar la sua mano forata a tutti gli uomini e costruire il vero arco della Pace.
Don Primo Mazzolari

Don Tonino Bello e Santo Giovanni Paolo II

Don Tonino Bello apostolo NON SOLO del secolo scorso

Don Tonino Bello apostolo NON SOLO del secolo scorso “E’ necessario stimolare una formazione politica seria, senza la quale i poveri si trasformeranno in massa manovrabile da parte di coloro che hanno in amano le leve del potere economico, politico e culturale”.

Slogans dell’anima

“La civiltà di un popolo non progredisce con la ricchezza economica, ma con l’evoluzione del bene da condividere e il rispetto dei diritti di tutti, iniziando dai più deboli. La pace non si fonda sui trattati CHE FIRMANO I VINCITORI, MA SULLA MORALITA’ DEI COSTUMI, CHE OBBLIGA VINTI E VINCITORI. La guerra è l’espressione immorale e violenta del potere selvaggio sui più deboli”. Massimiliano Kolbe

“IMPERI E NAZIONI CROLLANO NON per la discutibilità delle leggi, ma per la corruzione dei costumi che le precede. Credo nell’efficacia di un progetto politico con il quale si promuova la libertà NON DI FARE ciò che ci pare e piace, ma di adempiere i doveri scritti nella coscienza naturale di tutti”. Massimiliano Kolbe

Uniti per i diritti umani Martin Luther King

Uniti per i diritti umani, lottare per la dignità del lavoratore

“In piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non si possono vedere su nessuna cartina del mondo. Eppure sono il mondo della singola persona: il vicinato in cui vive, la scuola o l’università che frequenta, la fabbrica, la ditta o l’ufficio in cui lavora. Questi sono i luoghi in cui ogni uomo, donna e bambino cerca equa giustizia, equa opportunità e dignità, senza discriminazione. A meno che questi diritti abbiano un significato in tali luoghi, essi avranno poco significato altrove. Senza un’azione concordata da parte dei cittadini per far sì che vengano sostenuti vicino a casa, cercheremo invano progressi nella vastità del mondo”. Eleonor Roosevelt
La teologia liberatrice … forse solo le religioni possono dare ai popoli la visione, l’energia, la speranza e la perseveranza per dialogare con la Religione del Mercato, lottare contro di essa e riconquistare i suoi seguaci che hanno messo il dio del consumismo e la crescita economica al posto dell’UNICO DIO … “. Pazzini Editore

indagini
Gesù e Maria Maestri della Pasicologia Cristiana

Gesù e Maria, Maestri della Psicologia Cristiana

Giovanni Vannucci diceva

Due sono le forme mentali per avvicinare il mistero divino: la sapienza del saggio e la semplicità del fanciullo. Al saggio è richiesto di non dire una parola in più di ciò che ha sperimentato.

                Gli ebrei avevano la dottrina di Mosè che era buona, ma seguivano l’interpretazione dei farisei e degli scribi che non era buona, la tradizione creata dalla falsa scienza aveva preso il posto della vera conoscenza.

  • L’astuzia sostituiva l’intelligenza;
  • La tortuosità del sofisma la chiarezza della legge;
  • Il raggiro prendeva il posto del diritto, tutto condito con l’olio dell’ipocrisia e il vino della concupiscenza;
  • L’apparenza della virtù e della giustizia in luogo della virtù e della giustizia;
  • Il pagamento delle decime al posto della cura verso l’orfano e la vedova.
  • Le abluzioni potevano sostituire la giustizia non resa,
  • L’offerta al tempio poteva esimere d’aver cura dei propri genitori.

Tutto può essere sovvertito con il sofisma astuto, con l’abile gioco di una logica apparente, con la scaltrezza del cavillo sottile; tutto, anche il vangelo  di Cristo, la parola dello Spirito, la verità di Dio! Quando la parola non viene chiusa dalle trappole accomodanti costruite dalla pigra mente umana, e scende libera in cuori aperti e vivi, intraprende un soliloquio con essi, il cui frutto è l’avvicinamento, senza mediatori, dell’uomo che vive nel tempo e l’eternità che ne è fuori. La verità eterna diventa esperienza e constatazione, e il suo annuncio è liberazione.