Suo Padre, Gentile Signora Lucia, fu un artista: ebbe un talento naturale, un qualche cosa che a scuola non si impara e non si insegna. E del resto Suo padre, anche se divorò intere biblioteche, a scuola non ci andò molto: non dico a quella di creative writing, ma a quella d’obligo, imposta dalle leggi dello Stato a ogni ragazzo. Rea diventò se stesso senza l’insegnamento di Maestri sussiegosi (e barbosi); vagò per il mondo, fece molti mestieri, si guardò in giro; finì per dimostrare la inutilità e forse la stupidità di ogni cattedra. Per questa ragione, mi sembra giusto proporlo ad esempio.
Così finiva la sua Lettera APERTA Giampaolo Rugarli alla figlia, Signora Lucia Rea
artisti consapevolezza educare alla non violenza lavoratori cristiani letteratura morale cristiana onestà intellettuale pace psicologia cristiana soluzioni per la pace spiritualità Uomini di Dio
Monica Guerritore: onora il talento e Camilian Demetrescu
Lezione di vita, vocazione, unicità della singola persona, della missione di ciascuno in questa grande sinfonia cosmica Direttore d’orchestra