La Santa Sindone di Torino, la storia, le prove, la scienza e l’amore – un lavoro di squadra, testi a cura di Giancarlo Barbiglia – Michele Salcito – Sergio Minusso
Parrocchia San Giovanni Battista – Cattedrale Metropolitana di Torino – ostensione 2010
La qualità vince sempre, articoli “ripescati”perché senza termine di scadenza
IL TIMONE: Ipotesi sull’Anticristo; Esoterismo d’élite; La guerra sui (nostri) big data; Sono fuori e desntro di noi; Loro sanno cosa farai domani
Il Libraio – la rivista
Atto di rinuncia ai punti Chakra – per spezzare il cordone ombelicale e separarsi dal male proveniente dall’albero genealogicoa – missionari passionisti
ALZHEIMER – Associazione Alzheimer Svizzera
Ucraina,la guerra dimenticata di Roberto Barbera
NOSTRA SIGNORA DI Mariazell di Rino Cammilleri
1 milione di visitatori l’anno per il santuario più importante d’Austria.
E un prodigio: la cacciata dei sovietici grazie a una crociata del Rosario
Nel 2007 il papa tedesco Benedetto XVI Ratzinger, in visita apostolica, ha donato al santuario il tradizionale e prestigioso riconoscimento pontificio della Rosa d’oro. Dopo la seconda guerra mondiale proprio qui venne un francescano, padre Petrus, a implorare la Madonna per la sua patria. L’Austria era stata infatti divisa in quattro zone d’occupazione e i sovietici tenevano quella principale con la capitale Vienna. Molotov, quello che aveva firmato il patto con Hitler che aveva dato il via alla guerra, era ancora ministro degli esteri e aveva detto chiaro e tondo che l’Urss non avrebbe fatto mai alcun passo indietro, né da lì né da nessun altro posto. Ci si aspettava da un momento all’altro un colpo di stato comunista, come a Praga e a Budapest. L’Occidente sembrava rassegnato a perdere anche l’Austria. Ebbene, a MARIAZELL padre Petrus sentì distintamente una voce interiore che rispondeva alla sua implorazione: “Pregate il rosario tutti, tutti i giorni, e sarete salvi”. Il religioso prese sul serio l’esortazione, si attivò immediatamente e in breve riuscì a organizzare una Crociata nazionale del Rosario. Il movimento crebbe a vista d’occhio e arrivò a coinvolgere milioni di austriaci.
Il miracolo del Rosario
Di giorno e anche di notte processioni si susseguivano, in città, in campagna, scandite dalla recita del rosario. Tutti i ceti erano rappresentati, perfino il presidente Leopoldo Figl. Tutti con la corona in mano, sotto lo sguardo indispettito dell’Armata Rossa. Gli anni passarono, ma la Crociata non si stancò. Ebbene, dieci anni dopo l’inizio dell’occupazione, nel 1955, il cancelliere austriaco venne convocato a Mosca. Qui, al cospetto del Soviet Supremo, gli fu comunicato che l’Urss si sarebbe ritirata dall’Austria in cambio della promessa di neutralità, cioè di equidistanza tra i due blocchi ideologici. Non era mai successo e la cosa stupì tutti gli osservatori. Mai l’Urss aveva accettato di ritirarsi da un Paese che aveva occupato. Soprattutto spontaneamente. Quel giorno era un 13 maggio, giorno di Fatima. Il ritiro sovietico avvenne in ottobre, mese del ROSARIO. ( Marzo 2018, IL TIMONE
Questioni di politica di Ritanna Armeni
Articoli su: cinema, Aldo Moro, Rosario Livatino, usurai oggi, l’arte del dialogo – molto ben scritte
Cristoforo Colombo diventa don Cristobal Colon, Ammiraglio del Mare Oceano
Scheda 17, Nella Spagna del ‘400 : “Prima che l’arrivo dell’oro dal Messico e dal Perù sconvolgesse tutta la sua economia, la Spagna cristiana viveva soprattutto di pastorizia, agricoltura e traffici marittimi. Nel 1450, gli spagnoli erano circa dieci milioni. I cristiani costituivano il 90 per cento della popolazione: gli altri erano musulmani o ebrei. I cattolici si ritenevano gli unici veri spagnoli, e in nome di questa convinzione perseguitarono e cercarono di espellere dalla “loro” patria gli altri due gruppi etnici. Gli iberici, benché andassero fieri della purezza del loro sangue, in realtà discendevano da un miscuglio di popoli diversi: celti, fenici, cartaginesi, romani, visigoti, vandali, arabi, berberi ed ebrei. Da questi apporti tanto diversi era nata la nazione che nel XV e XVI secolo doveva partire alla conquista dell’Europa e del Nuovo Mondo”.
Scheda 20. Il decreto contro gli ebrei
DIMENSIONI dell’UOMO
Gli uomini … non dovete riempirli di concetti nuovi, ma di immagini che contengono delle strutture. Non dovete imbottirli di cognizioni inutili, ma forgiare loro uno stile affinché possano cogliere l’essenza delle cose. Non dovete giudicare le loro abitudini soltanto dall’apparente facilità che dimostrano in quella o in questa direzione.
Perché chi ha lottato di più contro se stesso va più lontano e riesce meglio. Dovete perciò tener conto innanzitutto dell’amore. Non dovete insistere sull’uso dei beni materiali, ma sulla creazione dell’uomo affinché egli pialli la sua tavola nella fedeltà e nell’onore, e così pialli meglio. Insegnerete il rispetto, poiché l’ironia è degna dello sciocco ed è dimenticanza di ogni contegno. Antoine De Saint- Exupéry
Nella lente del cristiano, indagando si scopre: i “dadi” di Dio, taroccati dall’uomo
Si finge di ignorare che la bocca sta in collegamento stretto con una realtà più profonda. Tutto, infatti, parte dal cuore. La bocca non fa altro che attingere materiale da quella fonte, da quelle profondità. Ed esprime, evidenzia, porta alla luce, una realtà che sta occultata dentro. D’altra parte, fin dai tempi più remoti, si è affermata e dimostrata la concatenazione: peccati di pensieri, parole ed opere (peccatun cordis –oris – operis).
Don ORIONE e la BANCA della Divina Provvidenza
Molte volte, uscendo con lui – ricorda un ex alunno – mi faceva portare un sacchettino di medaglie della Madonna. Sapete perché? Per una conquista, per dilatare le tende della divina Provvidenza. In questo modo, ad esempio. Una domenica andammo a Casteggio: don Orione doveva far la predica per la raccolta delle pentole rotte … Arrivati a Montebello, pregò di fermare la macchina davanti ad una villa, quella dei conti Lomellini. Mi ci fece entrare in modo piuttosto … strategico, giacché la villa era chiusa, e mi disse di girare per il parco seminando le medaglie … Alcuni mesi dopo, la villa era l’istituto delle missioni estere della Piccola Opera.
Nel 1934 mi trovavo con altri nella casa di salute di Quezzi e andavamo a cogliere l’erba per gli animali in una località della “i Camaldoli”, ove sorgeva una villa e altri edifici che non godevano buona fama. Don Orione aspirava ad avere quella località per togliere quel male e per aprirvi un asilo per poveri vecchi e una casa di cura per tubercolotici. Non aveva, però, i mezzi né speranza di poterli avere, anche perché il Comune di Genova, data la posizione bellissima, voleva farne, di quegli edifici, un luogo di soggiorno. Don Orione un giorno ci chiamò, domandandoci se si andava ancora a fare l’era ai Camaldoli; avuta la risposta affermativa, ci disse: “Prendete queste medaglie; seminatele lassù, nei dintorni di quella villa … Là ci andrà la cara Madonna e vi apriremo una casa per i poveri e i sofferenti …”. Un anno dopo la sua santa morte, come è noto, divenne l’attuale villaggio della carità dei Camaldoli, dove è in grandissima venerazione la Madonna Causa Nostrae Laetitiae. (DOLM 172 s.).
Il Papa Giovanni Paolo II dice perché Mosca intenda
Come chi sotto la dittatura comunista in Romania, non poteva mai leggere la verità, cerco adesso appena mi cadono in mano libri che contengo pezzi di puzzle che la menzogna ha taciuto, riportare alla luce per comprendere il fenomeno UCRAINA invasa nel 2022, le radici del male da estirpare. Il Papa Giovanni Paolo II ha lottato anima e cuore … Maestro di psicologia cristiana e di diplomazia divina