Dalla Gaudium et spes: “Mai il genere umano ebbe a disposizione tante ricchezze, possibilità e potenza economica, e tuttavia una grande parte degli uomini è ancora tormentata dalla fame e dalla miseria e intere moltitudini sono ancora analfabete. Mai come oggi gli uomini hanno avuto un senso così acuto della libertà, e intanto si affermano nuove forme di schiavitù sociale e psichica. E mentre il mondo avverte così lucidamente la sua unità, violentemente viene spinto in direzioni opposte; infatti permangono ancora gravi contrasti politici, sociali, economici, razziali e ideologici … Si vuol costruire con ogni sforzo un ordine temporale più perfetto, senza che cammini di pari passo il cammino spirituale”. Pensare che il libro è del 1977 …
“Mandaci, o Dio, dei folli; quelli che s’impegnano a fondo, che sanno dimenticarsi, che amano sinceramente e non solo a parole, e che veramente sanno sacrificarsi fino alla fine. Abbiamo bisogno di folli, di illogici, di entusiasti, di creature capaci di salti nell’incerto, nell’ignoto sempre più vasto della povertà” (J. Lebret).
NEL TOP TEN/10 dei libri per i DIRITTI UMANI UNIVERSALI
ASETT – Associazione Ecumenica dei Teologi e delle Teologhe del Terzo Mondo – leggiamo sulla copertina che ogni riproduzione è riservata, la proprietà letteraria è riservata ed è cosa sacra. Una grande domada mi faccio la persona che ha acquistato questo libro e si guarda attorno – alla grande massa che è tutta alla conoscenza, ma non ha la più pallida idea.
Allora – come divulgatore dei valori universali di questa povera terra, tra cui non possono essere tolte le radici dei popoli, stupita io stessa dal VALORE INFINITO del lavoro di questa squadra stupenda, ho estratto tanto quanto basta per far comprendere il VALORE UNIVERSALE di questo libro, dove l’onestà intellettuale è “puro sangue” e oltre aver inserito il CV dei interlocutori, onde si vede la loro esperienza DI VITA e non solo di cattedra nell’Università della vita – intercontinentale, a tutti quelli che non hanno mai avuto idea – l’avvio per acquistarlo, leggerlo per bene e con calma, anche più volte per comprendere.
Comprendere, di che colore è la pelle di Dio, quel Dio che ci vede uguali, una sola umanità. E’ un po’ come una Bibbia del dialogo intercontinentale. A me ha colpito (non l’ho finito ancora), da Paulo Suess, pag. 101 – la Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) – che in Brasile sono “rinati” negli ultimi 35 anni circa 70 popoli indigeni e la sua interpretazione della parabola del buon samaritano … Acquistarlo e studiarlo come va studiata la storia dell’umanità, l’anima dei popoli, la loro forza interiore nel scavalcare il male, quando questo bussa alla loro porta, sotto forma di guerra, occupazione, colonizzazione … ringrazio da semplice cittadino, credente in Gesù Cristo, che si può dialogare nel nome della pace e bene di tutti i popoli con franchezza. Era il sogno di San Francesco D’Assisi che si avvera. Non si fa la dovuta dose di networking per l’anima, ed io mi sono presa questa briga.
Veramente ognuno coltiva il suo piccolo orto e giudica il mondo in questa piccola ottica, del MIO. Chi ha viaggiato all’estero, ma soprattutto chi ha vissuto e non solo qualche settimana in vacanza, ma lavorare in un paese straniero, essere costretti a bussare in qualità di “nessuno” di loro conoscenza e chiedere che sia rispettata una legge ANCHE per te che non sei raccomandato da nessuno … a quel punto saltano fuori tante cose che non funzionano, purché non FUNZIONANO ANCHE PER TE.
Che nel 2022 ci sono forme di razzismo sottili:
- <Razzismo è il piacere che si prova ad avere degli inferiori; i negri se si è bianchi, i poveri se si è ricchi, i falliti se si è degli arrivati> (Don Milani)
- <Quello che sei grida talmente forte da coprire quello che dici> (G. K. Chesterton)
- <L’emigrazione non è fatalità al di fuori di ogni controllo umano: è frutto di un sistema economico-politico sbagliato> (Mons. L. Bettazzi)
- <La vera carità non consiste nel donare, ma nel condividere> (Mons. Marty)
- <L’uomo nel fondo del suo essere è idolatra o iconoclasta, non è ateo> (J. Guiton)
- < Se stai pregando e tuo fratello ha bisogno di una limonata, lascia la tua preghiera e portagli la limonata. Il Dio che abbandoni è meno sicuro del Dio che trovi> (J. Ruybroeck)
- <Coloro che temono maggiormente la morte sono quelli che non hanno mai vissuto> (R. Follereau).
Una volta
Una volta, figlio,
erano soliti ridere con il cuore
e ridere con gli occhi;
ma ora ridono soltanto con i denti
mentre i loro occhi di ghiaccio
scrutano dietro la mia ombra.
Ci fu davvero un tempo
Quando usavano stringersi la mano cordialmente;
ma sono cose d’altri tempi, figlio.
Ora si stringono le mani indifferenti
Mentre la loro mano sinistra esplora
Le mie tasche vuote.
<Sentiti in famiglia>, <Vieni ancora>,
dicono, e quando vengo ancora
e mi sento in famiglia una volta, due volte,
non ci sarà una terza volta
perché allora trovo porte chiuse davanti a me.
Così ho imparato molte cose, figlio.
Ho imparato ad assumere facce diverse
Come vestiti: faccia familiare,
faccia d’ufficio, faccia di strada, faccia da ospite,
faccia da <cocktail> con tutti i relativi sorrisi,
come un sorriso fisso da ritratto.
E ho anche imparato
A ridere soltanto con i denti
E a stringere mani senza mettervi il cuore. ( G. Okara, poeta della Nigeria Orientale).
Tra i libri acquistati a Termini Imerese nell’unico antiquariato, la spiritualità ebbe il meglio, edizioni antiche dei Padri Predicatori di Casale Monferrato sulla vita di San Giuseppe, una edizione di qualche casa editrice di Firenze, un gioiello sulla Vita di Gesù, una collana dei vittoriosi … Oggi la parola scritta SEMBRA MORTA, mentre il popolo languisce, vuole ancora sentire parole piene di vita vera. Chi crede che la gente non vuole curarsi l’anima? Io non di sicuro, basta prestare l’orecchio … Dopo aver letto piano piano il libro di A. C. Emmerich ho iniziato veramente a comprendere meglio tante cose sulla sua vita. Nel mio libro, scelgo parte buona proprio da questa edizione.
LA PELLE DI DIO
- Buonanotte dissi al mio bambino
Tanto stanco quando il giorno finì.
Allora chiese:
<<Dimmi, papà,
la pelle di Dio che colore ha?>>.
Di che colore è la pelle di Dio,
di che colore è la pelle di Dio.
E’ nera, rossa, gialla, bruna, bianca perché lui ci vede uguali davanti a sé. (bis)
- Con l’occhio innocente egli mi guardò.
Mentire non potevo quando domandò:
<<Perché le razze s’odiano, papà,
se per Dio siamo una sola umanità?>>.
Di che colore è la pelle di Dio,
di che colore è la pelle di Dio.
E’ nera, rossa, gialla, bruna, bianca perché lui ci vede uguali davanti a sé. (bis)
- Questo, figliolo, non continuerà.
L’uomo alfine imparerà come dobbiamo vivere noi,
figli di Dio da ora in poi>>.
Di che colore è la pelle di Dio,
di che colore è la pelle di Dio.
E’ nera, rossa, gialla, bruna, bianca perché lui ci vede uguali davanti a sé. (bis)
https://www.carmenwebdesign.it/fratelli-tutti/
I potenti dicono pace e guerra
Dal 1900 al 1950 vi sono state 56 guerre. Nell’ultima guerra mondiale vi furono 78 milioni di morti tra soldati, civili e dispersi. L’uomo però non pare abbia voluto cancellare dal suo vocabolario la parola GUERRA. Ogni anno infatti si spendono 120 miliardi di dollari per le spese militari. In tempo di pace circa 20 milioni di giovani sono sotto le armi. Alcuni paesi spendono anche il 10% del loro reddito nazionale in armamenti. In Italia vengono spesi 3 miliardi e mezzo al giorno per il mantenimento dell’esercito (Il libro è del 1977 …).
<<Ogni guerra è una guerra civile, perché gli uomini sono FRATELLI>>.
(Dal cartello di una manifestazione popolare)
AUSCHWITZ
Sono morto ch’ ero bambino
Son morto con altri cento
Passato per un camino
Ed ora sono nel vento.
Ad Auschwitz c’era la neve
E il fumo saliva lento
Nei campi tante persone
Che ora sono nel vento.
Nel vento tante persone
Ma solo grande silenzio.
E’ strano non ho imparato
A sorridere qui nel vento.
No, io non credo
Che l’uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E che il vento mai si poserà.
Ancora tuona il cannone
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento.
Ancora tuona il cannone
Ancora non è contento
Saremo sempre a milioni
In polvere qui nel vento
In polvere qui nel vento.
Non c’è scritto l’autore
Se Cristo domani
R. Follereau
Ho letto da qualche parte
Che il prezzo attuale di un bombardiere B 52 è di sette miliardi.
Avete letto bene:
sette mila milioni di franchi.
Per uno strumento di morte.
Dal quale tutto ciò che si può sperare
È che invecchi in pace,
che arrugginisca in pace,
senza arrischiarsi mai fuori del suo capannone.
Oggi un tale aereo
Costa di più del suo peso in oro.
Pare che stiano costruendo i B 52 in serie.
… Sette mila milioni: se ne farebbero
Del pane e delle medicine, e compresse e garze.
I potenti dicono pace e guerra
I potenti dicono pace e guerra.
Ma la loro pace e la loro guerra
Sono come il vento e la tempesta.
La guerra si sviluppa dalla pace
Come il figlio dalla madre.
Essa porta nel volto i loro tratti orribili.
La loro guerra uccide quanto la loro pace ha lasciato in vita. (B. Brecht).
“Siamo stati radunati da Dio
Ed abbiamo una storia da raccontare:
tutto incominciò il giorno in cui Dio disse ad Abramo:
<Lascia tutti i tuoi beni:
le tue terre, il tuo bestiame e i tuoi parenti,
non fermarti al presente
ma va’ sempre alla testa dell’avvenire>.
Noi nasciamo credendo all’avvenire
Come la donna incinta crede al bambino.
Dio ha promesso che i figli di Abramo
Sarebbero stati numerosi come le stelle del cielo e la sabbia del mare.
Abramo ha avuto fiducia nel Signore,
ha aperto la strada al nostro popolo
come il contadino lascia la sua terra
colmo della speranza di una vita migliore.
Siamo un popolo che conosce la sofferenza,
quattrocento anni fummo schiavi in Egitto,
un paese dove i ricchi ogni giorno si arricchiscono,
dove i poveri ogni giorno s’impoveriscono.
In nome di Dio,
Mosè ha condotto il popolo verso la liberazione,
gli oppressi saranno vincitori degli oppressori
come la goccia scava la pietra.
La speranza del popolo ha potuto rinascere.
Siamo un popolo che conosce l’esilio e la nostalgia,
seicento anni avanti Cristo
siamo stati deportati in un altro paese,
ed anche in terra straniera
la nostra unità non si è dissolta.
Dio ha ascoltato le nostre preghiere,
fummo ricondotti nella terra che ci era stata donata
come il figlio ritrova la strada di casa.
Il Signore non tradisce la fiducia del popolo.
Siamo un popolo che conosce grandi gioie,
un popolo antico
che non perde nulla della sua giovinezza,
Dio apre il cammino
E noi vi camminiamo,
la buona strada
è quella che ci ha dato in Gesù di Nazareth,
nostro compagno di viaggio.
Gesù vuole che tutti abbiamo parte al popoli di Dio:
i poveri e gli emarginati, i ciechi e gli storpi,
le prostitute e i peccatori.
Le porte del Regno sono aperte:
entra colui che riceve il Vangelo e cambia la sua vita.
Siamo un popolo di Dio riunito nella Chiesa,
popolo che attraverso i secoli
ha sofferto le persecuzioni,
ha sopportato le privazioni,
ha provato la gioia
di ritornare ogni giorno al Signore.
Egli è la sola nostra sicurezza
Colui che ci dà coraggio e fiducia.
Oggi eccoci qui in questa assemblea
Come coloro che piazzano la tenda
Per rinnovare le loro forze
Prima di riprendere il cammino.
Lasciamo che la Parola di Dio penetri i nostri cuori,
e venga a fecondare la nostra vita
come l’acqua pura disseta i pellegrini.
(Testo scritto da un giovane brasiliano per la celebrazione del Concilio dei giovani di Vittoria in Brasile. 10.000 persone si sono radunate nello stadio con il vescovo. Il testo è stato letto mentre i giovani entravano in processione e facevano il giro dello stadio per rappresentare il cammino della Chiesa) .
Una celebre frase del generale Mac Artur – recita:
<<La gioventù non è un periodo della vita. E’ uno stato dello spirito, un effetto della volontà, una vittoria del coraggio sulla timidezza, del gusto dell’avventura sull’amore delle comodità. Giovane è colui che si stupisce e si meraviglia: sfida gli avvenimenti e trova la sua gioia nel gioco della vita …>>.
Da una intervista a Maurizio, un ragazzo romano di 17 anni:
C’è un ragazzo che si dà da fare per recuperare ragazzine che scappano di casa e ragazzini che si drogano. I genitori, per ritrovare i loro figli, vanno da lui, prima che dalla polizia.
<<Ero un ragazzaccio, confessa Maurizio, vivevo fregandomene altamente di tanti problemi che m’impegnano adesso. Se accostavo ragazzine, era per “provarci”. Avevo tredici, quattordici anni e loro erano più piccole di me. Una boiata! Poi son passato dall’altra parte>>.
Cos’è stato a farti passare dall’altra parte?
<<Sono state parecchie cose. Come cristiano amo dire che è stato per me come per San Paolo sulla via di Damasco. Se vogliamo metterla in un’altra maniera, non so: forse sono maturato intellettualmente … Ma preferisco credere che è avvenuto qualcosa in me per opera del Signore …>>.
Gli chiedo quando ha cominciato questo lavoro specializzato di ricuperare giovani sbandati:
<<Sui quindici anni cominciai con l’apprendere le norme giuridiche sulla prostituzione, sulla corruzione dei minorenni, sulle responsabilità dei minori. Poi fui iniziato ai misteri della droga, a conoscerne le varie sostanze. In seguito conobbi certi tipi di ambienti …>>.
Sei consapevole dei rischi che corri?
<<Certo che so. Ogni volta, ogni momento, io sono in pericolo. Per questo i miei genitori sanno poco o nulla di quel che faccio. Quanto a questi ricuperi, non agisco da solo, ma siamo ormai un gruppo>>.
Parlavi dei tuoi quindici anni: perché proprio allora? Come ti è successo?
<<Cosa m’è successo? Non mi è successo niente … C’è stato qualcosa dentro … ma una cosa semplicissima. Molta gente tenterebbe di dargli spiegazioni assurde. Per me è stato tutto naturale. C’è un pezzo di san Giovanni che dice: “Lo Spirito spira dove vuole”. Ha spirato in me … io l’ho accettato. Tutto qua. L’unico colpo è stato quello del libro-choc: il Vangelo. La rilettura del Vangelo a un’età come i quindici anni. E soprattutto dopo essermi immerso fino al collo nella lettura del Manifesto, del Capitale di Marx e il volere, alla luce di queste cose, e credendo di essere diventato il Padreterno, sfottere il Vangelo. Poi … uno si ritrova di fronte a frasi come “ Se qualcuno ti chiede il mantello, dagli anche la veste …”; “Cerca la verità e la verità ti farà libero” … Insomma, tutto cambia aspetto>>.
Padre O’Brien
- Ho chiesto e non m’han dato
Un quinto del tesoro sprecato in una lunga guerra
Un quinto mi bastava per togliere il dolore
Dai lebbrosari della terra.
Ora restate solo voi
Che avete l’umiltà
E quella stessa pietà di chi conosce il dolore
Di chi per un gesto d’amore vi benedirà.
- Date l’amore che c’è in voi
Non solo la pietà
Fate che giungano a me i frutti della bontà
E molte labbra domani sorrideranno per voi.
Ora restate solo voi …
Non ci sono che due amori – Da Preghiere di Michel Quoist
Non ci sono che due amori, o Signore,
l’amore di me, e l’amore di te e degli altri,
L’amore di me, o Signore, è un veleno
Che sorbisco ogni giorno.
L’amore di me mi offre una sigaretta
E non la dà al mio vicino.
L’amore di me sceglie la parte migliore
E tiene il posto migliore,
accarezza i miei sensi
e ruba il pane sulla mensa degli altri.
La cosa più grave, Signore, è che
L’amore di me è un amore rubato.
Era destinato agli altri,
ne avevano bisogno per vivere.
Così l’amore di me crea la sofferenza umana,
così l’amore degli uomini per se stessi
crea la miseria umana,
tutte le miserie umane,
tutte le sofferenze umane.
La sofferenza del disoccupato che vorrebbe lavorare
E quella del lavoratore che rovina la sua salute per una paga irrisoria.
La sofferenza del padre
Che raduna la sua famiglia in una sola stanza,
accanto ad un villino vuoto,
e quella della mamma
i cui bambini hanno fame,
mentre si buttano via i resti di un banchetto.
Ti chiedo di aiutarmi ad amare, Signore,
a non sprecare le mie potenze di amore.
Perché attorno a me nessuno soffra o muoia
Per aver IO RUBATO L’AMORE
CHE AD ESSI OCCORREVA PER VIVERE. Da alcuni testi scolastici italiani (pag. 330):
<<I Pigmei credono negli spiriti malvagi e nella sopravvivenza dell’anima degli antenati. Siamo dunque agli infimi gradini della civiltà. Questi Pigmei sono da considerarsi come testimoni di una antichissima umanità, sterminata quasi dappertutto altrove da genti superiori>>.
<<Questi miserabili selvaggi vanno scomparendo e si diffonde la civiltà>>.
<<La razza bianca ha pelle rossa e bruna, il corpo ben proporzionato, il naso fine e sporgente, gli occhi di colore vario, i capelli neri o biondi, il viso ovale. Si segnala soprattutto per vivacità d’intelligenza e aspetto armonioso>>.
Raccolta dal libro VEGLIA SUL MONDO – Editrice Elle di ci – Castelnuovo Don Bosco, 1977