Ecco il Messia

Gesù, l’inclassificabile

Aveva proprio ragione quel grande studioso del Gesù storico, Albert Schweitzer, che andò a concludere la sua vita a Lambarané nel cuore dell’Africa per curare i lebbrosi: “Gesù non si lascia rinchiudere in nessuna categoria: non ha trovato posto né tra gli uomini del potere né tra i ribelli, non somiglia né a chi predica la morale né alla gente tranquilla. Si è rivelato un provocatore verso destra e verso sinistra. Ma un provocatore che non aveva alle spalle nessun partito, eppure era in atteggiamento di perenne sfida in ogni direzione. Un uomo, in definitiva, che rompe tutti gli schemi”.
L’idea di Verità
La tradizione religiosa giudeo-cristiana si è sempre fondata sulla certezza che esiste una verità, valida per tutti e sempre, che precede l’uomo e che l’uomo non può manipolare a suo piacere. Una verità che l’uomo non possiede, ma dalla quale è posseduto. E’ la Verità stessa di Dio: infatti solo Lui dà il vero senso delle cose. Per avvicinarsi a questa grande Verità, però, l’uomo ha bisogno di appropriarsi le mille piccole verità sulle cose che fanno la sua storia e il suo mondo. E’ la ricerca scientifica, sviluppata soprattutto attraverso le scienze dell’uomo. La fede nella Verità divina non nega, ma incrementa la ricerca umana del sapere. Fede e scienza risultano dunque complementari, non in concorrenza, né in reciproca estraneità. Il cristianesimo prende le distanze sia dal fatalismo (che rinuncia pigramente alla ragione) come dal razionalismo (che idolatra presuntuosamente la ragione).

Il Santuario Madonna della Salute di Torino, San Leonardo Murialdo e Venerabile Don Eugenio Reffo

Torino, IL COLLEGIO ARTIGIANELLI ospita, educa giovani, orfani e abbandonati.
Torino, 13 novembre 1866 il Murialdo è Direttore del Collegio Artigianelli fondato nel 1849
Laboratori d’arte e mestieri per i giovani artigianelli
Torino, quartiere Vanchiglia – oratorio dell’Angelo custode, suo primo impegno apostolico
1857, Direttore dell’Oratorio San Luigi su invito dell’ Amico Don Giovanni Bosco
Dobbiamo formare attivi militanti capaci di operare con coraggio e spirito evangelico
1857 – 65 Oratorio San Luigi, non solo giocare, ma anche pregare ed imparare
Parigi – 1865 – 66 Seminario di S. Sulpizio, un anno di formazione permanente
Torino, 1871, Murialdo partecipa alla fondazione dell’Unione Operaia Cattolica
Torino, 1876, L’Unione Operaia Cattolica stampa il primo mensile. “La voce dell’Operaio”.
Murialdo anima l’opera dei Congressi che coordina i cattolici impeganati nel sociale
1883, Murialdo, fonda L’Associazione “San Carlo” per diffondere la buona stampa.

Lettera al nostro fratello Giuda, onestamente e cristianamente parlando …

Ho sparso il mio Sangue nel Tempio, poiché ero già ferito da pietre e bastoni per santificare nel Tempio di Gerusalemme il Tempio futuro, il cui cemento si iniziava in quell’ora: la mia Chiesa è tutte le chiese, case di Dio, e i ministri di esse.
Ho imporporato di una sempre maggior aspersione di sangue i soldati flagellatori per infondere alle milizie quel senso di umanità nella dolorosa evenienza delle guerre, malattie maledette che sempre risorgono perché non sapete estirpare da voi il veleno dell’odio e inocularvi l’amore. Il soldato deve combattere, tale è la sua legge di dovere, e del suo combattere e uccidere non sarà punito poiché l’ubbidienza lo giustifica. Ma punito sarà di Me quando nel suo combattere usa ferocia e si permette abusi che non sono necessari e che anzi sono sempre da Me maledetti perché inutili e perché contrari alla giustizia, che deve essere sempre giustizia anche quando una umana vittoria inebria o un odio di razza suscita sentimenti contrari alla giustizia.
Il mio Sangue ha bagnato le vie della Città, stampando orme che, se più non si vedono, sono rimaste e rimarranno eternamente presenti nelle menti degli abitatori dei Cieli altissimi. Ho voluto santificare le vie dove tanto popolo passa e tanto male si commette.
E se tu pensi che il mio Sangue profuso ogni dove non ha santificato tutti i ministri della Chiesa, non ha santificato le regge, non le autorità, non le milizie, non il popolo, non la scienza, non le città, non le vie e neppure le campagne. Io ti rispondo che Io l’ho sparso ugualmente pur sapendo che per molti si sarebbe ritorto a condanna invece che esser salvezza secondo lo scopo per cui lo spargevo, e l’ho sparso per quei pochi della Chiesa, della Scienza, del Potere degli Eserciti, del Popolo, delle Città, delle Campagne, che hanno saputo raccoglierlo e comprendere la voce d’amore e quella voce seguirla nei suoi comandi. Benedetti loro, in eterno!

Cristoforo Colombo deriso

Cristoforo Colombo diventa don Cristobal Colon, Ammiraglio del Mare Oceano

Scheda 17, Nella Spagna del ‘400 : “Prima che l’arrivo dell’oro dal Messico e dal Perù sconvolgesse tutta la sua economia, la Spagna cristiana viveva soprattutto di pastorizia, agricoltura e traffici marittimi. Nel 1450, gli spagnoli erano circa dieci milioni. I cristiani costituivano il 90 per cento della popolazione: gli altri erano musulmani o ebrei. I cattolici si ritenevano gli unici veri spagnoli, e in nome di questa convinzione perseguitarono e cercarono di espellere dalla “loro” patria gli altri due gruppi etnici. Gli iberici, benché andassero fieri della purezza del loro sangue, in realtà discendevano da un miscuglio di popoli diversi: celti, fenici, cartaginesi, romani, visigoti, vandali, arabi, berberi ed ebrei. Da questi apporti tanto diversi era nata la nazione che nel XV e XVI secolo doveva partire alla conquista dell’Europa e del Nuovo Mondo”.
Scheda 20. Il decreto contro gli ebrei

Don Orione 1934

Don ORIONE e la BANCA della Divina Provvidenza

Molte volte, uscendo con lui – ricorda un ex alunno – mi faceva portare un sacchettino di medaglie della Madonna. Sapete perché? Per una conquista, per dilatare le tende della divina Provvidenza. In questo modo, ad esempio. Una domenica andammo a Casteggio: don Orione doveva far la predica per la raccolta delle pentole rotte … Arrivati a Montebello, pregò di fermare la macchina davanti ad una villa, quella dei conti Lomellini. Mi ci fece entrare in modo piuttosto … strategico, giacché la villa era chiusa, e mi disse di girare per il parco seminando le medaglie … Alcuni mesi dopo, la villa era l’istituto delle missioni estere della Piccola Opera.
Nel 1934 mi trovavo con altri nella casa di salute di Quezzi e andavamo a cogliere l’erba per gli animali in una località della “i Camaldoli”, ove sorgeva una villa e altri edifici che non godevano buona fama. Don Orione aspirava ad avere quella località per togliere quel male e per aprirvi un asilo per poveri vecchi e una casa di cura per tubercolotici. Non aveva, però, i mezzi né speranza di poterli avere, anche perché il Comune di Genova, data la posizione bellissima, voleva farne, di quegli edifici, un luogo di soggiorno. Don Orione un giorno ci chiamò, domandandoci se si andava ancora a fare l’era ai Camaldoli; avuta la risposta affermativa, ci disse: “Prendete queste medaglie; seminatele lassù, nei dintorni di quella villa … Là ci andrà la cara Madonna e vi apriremo una casa per i poveri e i sofferenti …”. Un anno dopo la sua santa morte, come è noto, divenne l’attuale villaggio della carità dei Camaldoli, dove è in grandissima venerazione la Madonna Causa Nostrae Laetitiae. (DOLM 172 s.).

O Madre della Chiesa

Il Papa Giovanni Paolo II dice perché Mosca intenda

Come chi sotto la dittatura comunista in Romania, non poteva mai leggere la verità, cerco adesso appena mi cadono in mano libri che contengo pezzi di puzzle che la menzogna ha taciuto, riportare alla luce per comprendere il fenomeno UCRAINA invasa nel 2022, le radici del male da estirpare. Il Papa Giovanni Paolo II ha lottato anima e cuore … Maestro di psicologia cristiana e di diplomazia divina

pro-vida

Santità: Giovanni Bosco e Leopoldo Mandic

Venerdì 25 marzo 2022 ore 17,00 sono invitate tutte le mamme di TORINO – Basilica Maria Ausiliatrice, la benedizione delle mamme in attesa
Padre Toschi, che ha trovato questa forte parrocchia pro-vita a Bakersfield, California, quando è arrivato 11 anni fa, ha spiegato che in molti casi di aborto, o spontaneo oppure no “il dolore di una donna non veniva riconosciuto e l’umanità di un bambino non veniva riconosciuta”. Nel caso dell’aborto spontaneo, ha detto più spesso “non viene offerto nessuna consolazione, nessun riconoscimento pubblico che una madre abbia perso il suo bambino”.
Anche il marito potrebbe non sentire le cose “tanto quanto una madre con questo bambino dentro di sé”.
Ho visto un bambino lungo solo un pollice, e le mani erano perfettamente formate e perfettamente visibili.
Abbiamo voluto riconoscere il dolore della madre e della famiglia e riconoscere l’umanità del bambino nel grembo materno in qualsiasi fase, anche dal primo momento del concepimento.