Fericit poporul al carui Dumnezeu e Domnul, ROMANIA in fata Domnului are cu ce sta inainte, eu am crezut imediat ce am citit Martha Bibescu in Jurnal Politic: “Va veni o vreme cand acest popor, care n-a fost cunoscut pana acum, va fi luat in seama. Din aceasta tara, trecuta sub tacere, vor rasuna cantece si muzica. Neamul acesta va renaste si lumea se va mira ca de o minune sa afle, in sfarsit, tot ceea ce el poseda din constiinta universala”.
LA PELLE DI DIO che colore ha?
Coloro che temono maggiormente la morte sono quelli che non hanno mai vissuto. (R. Follereau).
Paladino di libertà, la storia di Leo Cherne. Laboratori chimici come arsenali
Leo Cherne – 1984 – la Presidential Medal for Freedom – la Medaglia presidenziale per la libertà
IRC – International Rescue Committee, Comitato Internazionale di Soccorso) fondato nel 1933 da Einstein e altri per aiutare i profughi fuggiti dai paesi e regime totalitario. Al 1946 aderì all’IRC e cinque anni dopo fu nominato presidente dell’IRC, carica che ricopre dal 35 anni ( si tratta di agosto 1986).
Cherne è nato a New York nel 1912, figlio di profughi russi. L’amore dei genitori per la musica ebbe grande influenza su Leo, che entrò a far parte del coro delle voci bianche del teatro Metropolitan. In seguito compose centinaia di canzoni, una delle quali, ottenne un notevole successo nel 1941. Un’altra vocazione precoce fu il giornalismo …
Nell’ottobre 1956, il mondo non mosse un dito mentre gli ungheresi, armati solo di pietre e bottiglie Molotov, si battevano contro i carri armati sovietici. Cherne invece decise di agire. Volò a Vienna, portando con sé 200.000 dollari di antibiotici donati all’IRC. Quindi, al confine ungherese, nascose i medicinali nel cofano di una automobile e proseguì per Budapest.
Avanzando a fatica tra strade cosparse di macerie, Cherne riuscì a raggiungere il quartier generale dei combattenti della libertà con i medicinali di cui avevano urgente bisogno. E mentre i carri armati sovietici si ammassavano per l’offensiva finale, Cherne tornava verso il confine con due giovani ungheresi nascosti nella sua automobile. Per sfuggire ai battaglioni sovietici, attraversò campi e pascoli, e alla fine riuscì a far passare clandestinamente i due ungheresi in Austria. Tornato a New York, descrisse alla televisione la tragica situazione dell’Ungheria. Tanto bastò perché in due mesi, l’IRC raccogliesse quasi due milioni e mezzo di dollari per aiutare migliaia di ungheresi fuggiti dal loro paese.
Per quanto poco noto al pubblico, Leo Cherne è scultore, avvocato, compositore, giornalista ed economista ed ha svolto un ruolo chiave come FILANTROPO e consigliere di vari presidenti degli Stati Uniti.
Laboratori chimici come arsenali
Jack Anderson e Dale Van Atta
Nell’ottobre del 1980 Jane Hamilton-Merritt denunciò sulle pagine di Selezione l’uso di gas venefici contro le tribù dei H’Mong, una popolazione laotiana ostile al regime comunista, da parte del Vietnam e del Pathet Lao, entrambi riforniti da Mosca. In questo articolo due firme del giornalismo investigativo americano rivelano notizie inedite sul potenziamento dell’arsenale chimico e biologico sovietico e sulla crescente minaccia che rappresenta.
Romero aveva frequentato in seguito una scuola speciale dell’esercito a Limonar, nella provincia cubana di Matanzas, dove istruttori sovietici preparavano gli esperti di guerra chimica e biologica di Fidel Castro. Da loro, Romero – (nome non vero), aveva imparato che i batteri prodotti da ratti, mosche e altri animali nocivi possono essere diffusi nell’atmosfera o nelle riserve idriche del paese nemico …
Le risposte di Ronald Reagan il Presidente degli Stati Uniti, nel novembre 1985
Domanda William Schulz. Che cosa, dell’America, la riempie maggiormente d’orgoglio?
Risposta Ronald Reagan. Il fatto che, con la rivoluzione americana, un popolo ha praticamente affermato, per la prima volta nella storia dell’uomo, che il potere dei governanti deriva dal popolo, e che questi non possono detenere alcun potere che non sia volontariamente concesso dal popolo. Un giorno, leggendo la costituzione dell’Unione Sovietica, ho scoperto con grande sorpresa che in parecchi punti si avvicina a quella americana quando parla di libertà di stampa, di riunione, di parola e di culto. Era lì, nero su bianco, anche se naturalmente destinato a rimanere lettera morta.
Poi mi resi conto che la costituzione sovietica intende dire: noi, governo, concediamo a voi, popolo, questi diritti. La nostra costituzione invece non lascia dubbi sul fatto che noi, popolo, concediamo al governo i suoi diritti e tutto ciò che non viene delegato al governo rimane proprietà del popolo. E’ una profonda differenza che aiuta a capire perché siamo rimasti liberi per tanto tempo.
Italiani emigranti, testimonianze, avventure e disavventure
Il viaggio della speranza è lungo, da generazioni, italiani in Belgium, Olanda, Australia, Tunisia, Germania, Svizzera – Ameriaca, anche dal Sud al Nord – bisogna sradicarsi
La diplomazia divina
“La diplomazia divina ha questo di grande e di suo, forse solo suo: che è mossa dal bene dell’altro ed è priva quindi d’ogni ombra d’egoismo. Questa regola di vita dovrebbe informare ogni diplomazia e con Dio lo si può fare perché Egli non è solo padrone dei singoli, ma re delle nazioni e d’ogni società. Se ogni diplomatico nelle proprie funzioni sarà spinto nel suo agire dalla carità verso l’altro Stato come verso la propria patria, sarà illuminato a tal punto dall’aiuto di Dio da concorrere ad attuare rapporti tra gli Stati come debbono essere quelli fra gli uomini … Chiara Lubich – Meditazioni Nella stessa ottica, Chiara Lubich conclude che per l’occhio del fedele, con spine attorno, interpreta tutto come: “NON c’è SPINA senza ROSA” e non più “Non c’è rosa senza spina”. Dietro ogni male, Dio lavora per un bene più grande, nella scala continentale, planetario …
Dall’AFRICA 3 DONNE NOBEL nel 2011 e scomode verità, Monica Lewinky pagò il prezzo della vergogna mediatica
Non si può svolgere un servizio verso il cittadino e non contare il parere di chi riceve/non riceve quel servizio. Non voler sapere, non contare la sua voce, come la voce degli ultimi. Forse sarebbe ora che per un servizio amministrativo, (per il modo, il tempo e la qualità del servizio) il cittadino avrebbe la possibilità di dare un voto per i servizi ricevuti? Che siano amministrativi, sanitari, pubblica amministrazione a 360°, che i voti siano atribuiti a persone stipendiate e che siano pubblicate per stimolare la qualità delle prestazione al servizio del cittadino? Sarebbe un’offessa? Sarebbe un tradire qualcosa oppure un costruire, creare la trasparenza della qualità dei servizi? Se c’è recensione per altri servizi, per quale motivo sia proibito dichiarare lo sdegno per quello che è da sdegnarsi? Perché sentirsi un “rompi”? E’ proibita la qualità? La qualità del servizio è data dal “consumatore” del servizio, non può essere data da se stessi. Tu sei un buon funzionario se non hai reclami, non se il capo nasconde i reclami. Ecco perché manca la qualità, dove manca. La trasparenza sta nella trasparenza del circuito: reclami – sviluppo – conseguenze – miglioramento. Inutile parlare di trasparenza se al posto di RIPARARE va SEPOLTO IL CASO. Non solo si peggiora, ma si perde anche il poco di fiducia del cittadino nella giustizia, legalità. In verità non esiste questo sportello che smaschera il tragitto che fa scomparire il risultato dei nostri problemi.