sulla guerra, pace e libertà, sono profetiche
Intervista di Ronald Reagan
Domanda William Schulz. Lei ha definito l’Unione Sovietica l’<Impero del male>. Durante la sua presidenza i sovietici hanno abbattuto un aereo di linea coreano e ucciso un maggiore dell’esercito degli Stati Uniti. Eppure lei si è dichiarato disposto a collaborare con Gorbacev per il raggiungimento della pace. Non le sembra di contraddirsi?
Risposta Ronald Reagan. Neanche un po’. All’inizio del mio mandato ho usato parole molto dure verso l’unione Sovietica. In seguito, ho definito questo paese l’impero del male, ho detto che è espansionista, aggressivo, che non ha mai sconfessato né ritrattato la dichiarazione di Lenin secondo cui scopo dell’URSS era estendere il comunismo a tutto il mondo. L’abbattimento del Boeing 747 coreano non fece che confermare la mia idea di una classe politica sovietica senza alcun rispetto per la vita umana.
A mio avviso la TERZA GUERRA MONDIALE potrà scoppiare soltanto se l’Unione Sovietica lo vorrà, perché NESSUN ALTRO DESIDERA UNA GUERRA, e certamente non gli Stati Uniti. Sappiamo che il nostro sistema non è di loro gradimento, e a noi non va a genio quello sovietico. Ma dobbiamo tentare ugualmente di vivere insieme nel mondo. Ecco perché ritengo necessario il confronto.
Domanda William Schulz. Un altro importante argomento di politica estera è la Polonia. Se potesse dare un consiglio ai polacchi, che cosa direbbe a Lech Walesa, agli uomini di Solidarnosc e agli attivisti cattolici che non accettano supinamente il regime comunista del loro Paese?
Risposta Ronald Reagan. Direi loro di continuare a fare quello che stanno facendo, di continuare a combattere con coraggio per la libertà, a insistere per la concessione di riforme e il rispetto dei fondamentali diritti umani, religiosi ed economici. Sono sicuro che alla lunga la resistenza del popolo polacco al totalitarismo, che è stato loro imposto, non potrà non incidere sul comportamento del governo.
Domanda William Schulz. Che cosa, dell’America, la riempie maggiormente d’orgoglio?
Risposta Ronald Reagan. Il fatto che, con la rivoluzione americana, un popolo ha praticamente affermato, per la prima volta nella storia dell’uomo, che il potere dei governanti deriva dal popolo, e che questi non possono detenere alcun potere che non sia volontariamente concesso dal popolo. Un giorno, leggendo la costituzione dell’Unione Sovietica, ho scoperto con grande sorpresa che in parecchi punti si avvicina a quella americana quando parla di libertà di stampa, di riunione, di parola e di culto. Era lì, nero su bianco, anche se naturalmente destinato a rimanere lettera morta.
Poi mi resi conto che la costituzione sovietica intende dire: noi, governo, concediamo a voi, popolo, questi diritti. La nostra costituzione invece non lascia dubbi sul fatto che noi, popolo, concediamo al governo i suoi diritti e tutto ciò che non viene delegato al governo rimane proprietà del popolo. E’ una profonda differenza che aiuta a capire perché siamo rimasti liberi per tanto tempo.
Dal Selezione dal Reader’s Digest, Novembre 1985 – il Presidente degli Stati Uniti intervistato da William Schulz su temi caldi ancora oggi. Il comunismo invadente, la libertà e la pace, le riforme …